I vantaggi della canapa industriale nell’agricoltura del carbonio

I vantaggi della canapa industriale nell’agricoltura del carbonio

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Nella ricerca di soluzioni sostenibili per combattere il cambiamento climatico, è emerso un eroe inaspettato: la canapa industriale. 

Questa coltura versatile ed ecologica non solo ha dimostrato la capacità di assorbire più anidride carbonica (CO2) per ettaro rispetto a vaste foreste o colture convenzionali, ma vanta anche numerose altre applicazioni ecosostenibili. Il suo notevole potenziale come deposito di carbonio, tuttavia, è solo l’inizio dell’incredibile viaggio di questa pianta senza pretese.

Le straordinarie capacità di cattura del carbonio della canapa

Le capacità della canapa di catturare il carbonio sono impressionanti. A differenza di altre colture agricole o alberi, la CO2 assorbita dalla canapa industriale è racchiusa nelle sue fibre, che vengono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni. Dai tessuti e carta ai materiali da costruzione, questo impianto sta facendo passi da gigante nello sforzo globale di ridurre le emissioni di carbonio.

Forse una delle applicazioni più intriganti della canapa industriale è il suo utilizzo nella produzione automobilistica. In Germania, il colosso automobilistico BMW ha scelto la canapa come alternativa sostenibile e rinnovabile alla plastica nella costruzione di automobili. Questa adozione è significativa, poiché aiuta a ridurre la nostra dipendenza dai materiali a base di petrolio e contribuisce a un’industria automobilistica più sostenibile.

Fondamentalmente, la rinnovabilità della canapa industriale è in linea con i criteri di permanenza delineati dal Protocollo di Kyoto. È importante chiarire che la canapa industriale non è la stessa cosa della marijuana. Questa pianta versatile viene coltivata principalmente per le sue fibre morbide e contiene solo tracce della sostanza chimica psicoattiva THC (tetraidrocannabinolo). Grazie ai progressi nel campo dell’agricoltura, la canapa viene ora coltivata con fibre lunghe in fitte piantagioni, migliorando significativamente la sua biomassa e il potenziale di cattura del carbonio.

La canapa come coltura autocompensante

In contrasto con l’impatto ambientale dell’agricoltura tradizionale, la canapa industriale si distingue come una coltura che si autocompensa. Per metterlo in prospettiva, il settore agricolo del Regno Unito emette un totale di CO2 equivalente di 57 milioni di tonnellate di gas serra, coprendo 18.5 milioni di ettari di terreno agricolo. Ciò si traduce in una media di circa 3.1 tonnellate di CO2 per ettaro nelle emissioni totali incorporate. La coltivazione della canapa, con l’uso minimo di fertilizzanti e la totale assenza di pesticidi ed erbicidi, si traduce in emissioni di carbonio sostanzialmente inferiori rispetto alla media agricola. Inoltre, la materia organica lasciata nel terreno dalla coltivazione della canapa compensa grosso modo le emissioni derivanti dalla coltivazione e dalla gestione.

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