Il business case per i crediti per la biodiversità: edizione dell'industria dei trasporti

Il business case per i crediti per la biodiversità: edizione dell'industria dei trasporti

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La Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) evidenzia l’urgenza di proteggere gli hotspot identificati. Sebbene l’attenzione sia stata tradizionalmente posta su parametri del cambiamento climatico come la CO2 equivalente, la definizione di obiettivi di conservazione della biodiversità rimane una sfida a causa della mancanza di uno standard di misurazione universalmente accettato.

L’industria dei trasporti e il mercato volontario del carbonio

Il mercato volontario del carbonio (VCM) rappresenta un’opportunità unica per le aziende di trasporto di affrontare attivamente la crisi della biodiversità perseguendo al contempo le loro strategie di zero emissioni nette. Riconoscendo le sfide significative affrontate dal settore dei trasporti come settore vitale ma difficile da abbattere, il VCM consente a queste aziende di andare oltre la tradizionale compensazione del carbonio incorporando crediti per la biodiversità nelle loro iniziative di sostenibilità. Partecipando al VCM, le aziende di trasporto possono investire in progetti che non solo riducono le emissioni di carbonio ma contribuiscono anche alla conservazione della biodiversità e al ripristino degli ecosistemi. L’acquisto di crediti per la biodiversità consente a queste aziende di sostenere iniziative come la riforestazione, la conservazione degli habitat e le pratiche sostenibili di utilizzo del territorio.

Come può l’industria dei trasporti integrare i crediti per la biodiversità come parte della propria strategia net-zero?

Il settore dei trasporti può incorporare strategicamente i crediti per la biodiversità nella sua strategia di zero emissioni attraverso vari casi d’uso, fornendo un approccio globale alla conservazione e alla sostenibilità. I seguenti casi d’uso provengono dal Rapporto sulla biodiversità del World Economic Forum, dicembre 2023.

1 Soluzioni Nel primo caso d’uso, le aziende del settore dei trasporti possono acquistare crediti di biodiversità insieme a soluzioni basate sulla natura (NbS) per aumentare i crediti di carbonio. Questo approccio garantisce che i risultati in materia di carbonio e biodiversità siano coordinati, mitigando il rischio che i crediti di carbonio abbiano un impatto negativo sulla natura. Emettendo crediti di carbonio con un “premio” per la biodiversità o separatamente, i progetti possono esplicitamente valutare i miglioramenti della biodiversità, promuovendo la salute ecologica e contribuendo agli obiettivi legati alla natura.

2 – Nel secondo caso d’uso, le aziende possono utilizzare i crediti legati alla biodiversità per finanziare miglioramenti nel capitale naturale all’interno della loro catena del valore, garantendo l’accesso a servizi ecosistemici vitali. Ad esempio, un’azienda di trasporti che fa affidamento sull’approvvigionamento idrico locale potrebbe investire in crediti per la biodiversità per sostenere la salute degli ecosistemi che forniscono questa risorsa. I crediti aggiungono un livello di verifica e garanzia da parte di terzi, migliorando la gestione del rischio naturale dell’azienda.

3 – Il terzo caso d’uso coinvolge le aziende che contribuiscono agli obiettivi naturali globali acquistando crediti per la biodiversità per proteggere e ripristinare la natura al di là dei loro impatti diretti. Ad esempio, un produttore di automobili potrebbe investire in crediti per il ripristino di un habitat minacciato a livello globale, allineandosi agli obiettivi globali di biodiversità e migliorando il valore aziendale dell’azienda.

4 – Nel quarto caso d’uso, le aziende possono offrire prodotti e servizi abbinati a crediti per la biodiversità, consentendo ai consumatori di sostenere i risultati positivi della natura attraverso i loro acquisti. Questo approccio si allinea alle preferenze dei consumatori e alla disponibilità a pagare, fornendo una connessione tangibile e verificabile tra il prodotto e il miglioramento della natura.

Sebbene questi casi d’uso offrano opportunità al settore dei trasporti per integrare i crediti per la biodiversità nella loro strategia di zero emissioni, è essenziale riconoscere la natura controversa del quinto caso d’uso. Ciò implica assumersi la responsabilità degli impatti assoluti sulla biodiversità e la sua applicabilità è soggetta a dibattito in corso e richiede un ulteriore sviluppo delle infrastrutture di mercato. Le aziende di trasporto dovrebbero considerare attentamente questi casi d’uso, valutare le loro circostanze specifiche e sfruttare i crediti per la biodiversità insieme ad altri strumenti per sostenere i loro obiettivi di zero emissioni nette.

Leggi il nostro articolo su Mongabay – “Il mercato dei crediti per la biodiversità deve imparare dagli errori di compensazione delle emissioni di carbonio”

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