Hack DeFi: il nocciolo del problema sta...

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Poly Network di recente subito quello che viene definito il più grande DeFi hack mai registrato, per un totale di perdite pari a oltre 600 milioni di dollari. Anche se la comunità ha espresso disappunto e incredulità, questa non è certo la prima rete DeFi a subire perdite così strazianti per mano di hack e attacchi.

Anche se i crimini complessivi legati al mercato delle criptovalute sono diminuiti drasticamente negli ultimi anni, le perdite derivanti da furti, attacchi hacker e frodi nella DeFi sono riuscite a raggiungere il massimo storico nei primi sette mesi del 2021, secondo CipherTrace “Rapporto sulla criminalità legata alle criptovalute e sull’antiriciclaggio”.

Fonte: CipherTrance

Ciò è probabilmente dovuto al fatto che il 76% del volume totale dei principali hack fino alla fine di luglio è stato subito dal mercato DeFi, per un totale di 361 milioni di dollari. Si tratta di quasi il triplo di quanto registrato in tutto il 2020.

Inoltre, il rapporto rileva che il 54% di tutte le principali frodi legate alle criptovalute era legato alla DeFi, in aumento rispetto al 3% circa dell’anno scorso.

In totale, il crimine totale da inizio anno nel 2021 è stato di oltre 471 milioni di dollari. Questi possono essere suddivisi in due categorie, indicate nel rapporto, che sono gli hack di un protocollo DeFi condotti da agenti esterni, o i rugpull, eseguiti da addetti ai lavori. Anche se la maggior parte dei crimini DeFi rilevati nel 2021 appartenevano alla prima categoria, i rugpull sono riusciti a incassare 113 milioni di dollari extra da inizio anno.

Un altro aspetto interessante del rapporto ha rilevato che la maggior parte degli attacchi al protocollo DeFi nell'ultimo anno hanno utilizzato prestiti flash, poiché non richiedono alcuna garanzia o KYC, rendendo quindi molto difficile risalire agli autori degli attacchi. Il rapporto osservava inoltre:

“Tuttavia, il nocciolo del problema non risiede nelle piattaforme che concedono prestiti flash, ma nei contratti intelligenti non certificati a cui vengono inviati i prestiti e che vengono successivamente sfruttati”.

Ma non ci sono solo brutte notizie, poiché il rapporto ha anche scoperto che la criminalità crittografica, in generale, è stata in costante calo negli ultimi anni. È sceso da 4.5 miliardi di dollari nel 2019 a circa 1.9 miliardi di dollari nel 2020. È ulteriormente sceso a 681 milioni di dollari nei primi sette mesi del 2021. Il recente attacco di Poly Network potrebbe tuttavia aver influenzato gravemente questi numeri, aggiungendo oltre 600 milioni di dollari a questa equazione.

Il rapporto ha rilevato un totale di 30 hack DeFi confermati tra gennaio e luglio 2021, alcuni dei quali hanno interessato protocolli importanti come ThorChain e ChainSwap.

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Fonte: https://ambcrypto.com/defi-hacks-the-crux-of-the-problem-lies/

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