Il gruppo APT iraniano utilizza le esche di protesta di Mahsa Amini per prendere di mira le attiviste donne

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Negli ultimi anni, il gruppo iraniano Advanced Persistent Threat (APT) ha utilizzato le esche di protesta di Mahsa Amini per prendere di mira le attiviste nel paese. Mahsa Amini è un'attivista iraniano-americana arrestata nel 2018 per il suo coinvolgimento in una protesta pacifica a Teheran. Da allora, il suo nome è stato utilizzato come esca per prendere di mira altre attiviste nel paese.

Il gruppo APT ha utilizzato il nome di Mahsa Amini per inviare e-mail dannose ad attiviste in Iran. Queste e-mail contengono collegamenti e allegati dannosi che, se cliccati, possono installare malware sul computer della vittima. Questo malware può quindi essere utilizzato per rubare informazioni sensibili dal computer della vittima e inviarle agli aggressori.

Anche il gruppo iraniano APT ha utilizzato il nome di Mahsa Amini per diffondere false informazioni su di lei e su altre attiviste. Queste false informazioni vengono poi utilizzate per screditare gli attivisti e il loro lavoro. Il gruppo ha anche usato il suo nome per diffondere voci su di lei e su altre attiviste al fine di intimidirle e scoraggiarle dal continuare il loro attivismo.

L'uso del nome di Mahsa Amini da parte del gruppo iraniano APT è un chiaro tentativo di prendere di mira e mettere a tacere le attiviste donne nel paese. È una tattica pericolosa che espone questi attivisti al rischio di essere presi di mira da attori malintenzionati. Ci ricorda anche che le attiviste in Iran stanno ancora affrontando minacce da parte del governo e di altri attori malintenzionati.

È importante che le attiviste in Iran siano consapevoli di queste tattiche e adottino misure per proteggersi. Dovrebbero essere cauti quando aprono e-mail o fanno clic su collegamenti e dovrebbero utilizzare metodi di comunicazione sicuri quando discutono del loro attivismo. Dovrebbero anche essere consapevoli delle false informazioni diffuse su di loro e su altre attiviste e adottare misure per contrastarle.

Nel complesso, l'uso del nome di Mahsa Amini da parte del gruppo iraniano APT è uno sviluppo preoccupante che evidenzia i rischi affrontati dalle attiviste in Iran. È importante che questi attivisti siano consapevoli di queste tattiche e adottino misure per proteggersi.

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