L'Italia attinge alle compagnie di difesa locali per lavorare su aerei da guerra di nuova generazione

L'Italia attinge alle compagnie di difesa locali per lavorare su aerei da guerra di nuova generazione

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ROMA - L'Italia ha firmato un accordo con le sue principali aziende della difesa per lo sviluppo del Global Combat Air Program (GCAP) volto a produrre un nuovo caccia di sesta generazione con il Regno Unito e il Giappone entro il 2035.

Il contratto firmato dal Ministero della Difesa italiano con quattro aziende – Leonardo, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia – prevede il supporto alla “fase di ideazione e valutazione e relative attività dimostrative” del programma, hanno affermato le società in una dichiarazione congiunta.

Senza rivelare il valore dell’accordo, le aziende hanno affermato che collaboreranno con università, centri di ricerca, piccole imprese e start-up, sotto la guida del ministero.

Il programma GCAP è un’evoluzione del programma Tempest, guidato dal Regno Unito, al quale il Giappone ha aderito come partner a dicembre, mentre il ruolo dell’ex partner Tempest, la Svezia, è ora incerto.

“Con il lancio di questa nuova fase del programma GCAP, stiamo sviluppando un piano per la tecnologia e l’industria che porterà il settore tecnologico italiano dall’era del Typhoon, l’ultimo grande programma europeo di sviluppo dell’aria da combattimento, a una nuova era di combattimento aereo sostenuto dalle capacità di sesta generazione”, ha affermato Enzo Benigni, presidente e amministratore delegato di Elettronica.

Il bilancio della difesa italiana nel 2022 conteneva 220 milioni di euro (239 milioni di dollari) per il programma Tempest, e i pianificatori prevedevano che Roma avrebbe speso 3.8 miliardi di euro da qui alla metà degli anni ’2030.

Nel comunicato delle aziende si legge: "A sostegno del programma GCAP, l'Italia ha già stanziato 6 miliardi di euro per investimenti in ricerca e sviluppo".

Il mese scorso, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha affermato che l’Italia avrebbe insistito su una quota paritaria del programma con Regno Unito e Giappone.

Crosetto ha detto mercoledì ad una commissione parlamentare italiana che stava spingendo affinché l'Italia potesse escludere la spesa per la difesa dalle regole sul deficit di bilancio dell'Unione Europea per consentire l'aumento dei bilanci al fine di coprire i costi di sostegno allo sforzo bellico dell'Ucraina.

L’Italia ha finora fornito attrezzature per un valore di un miliardo di euro e sta per inviare una batteria di difesa aerea Samp-T, una delle cinque che gestisce.

Crosetto, ex capo dell'associazione italiana dell'industria della difesa, ha anche proposto bilanci triennali per la difesa per l'Italia, in aumento rispetto ai bilanci annuali ora prodotti, al fine di dare maggiore stabilità finanziaria ai programmi.

Tom Kington è il corrispondente per l'Italia di Defense News.

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