Gli hacker hanno chiesto un riscatto di 10 milioni di dollari dall'ospedale francese dopo l'attacco di un ransomware

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Colin Thierry Colin Thierry
Pubblicato il: 25 Agosto 2022

Gli autori della minaccia hanno chiesto un riscatto di 10 milioni di dollari a un ospedale francese dopo averlo colpito con un virus ransomware attacco lo scorso fine settimana.

L'ospedale Centre Sud Francilien (CHSF) di Corbeil-Essonnes, a sud-est di Parigi, è stato colpito nella tarda notte di sabato e ha causato gravi interruzioni dei servizi sanitari.

La mattina dopo, CHSF ha annunciato di aver avviato un “piano bianco” di emergenza dopo che l’attacco ha reso impossibile all’ospedale l’accesso al software aziendale, ai sistemi di archiviazione (come l’imaging medico) e ai sistemi informativi relativi ai ricoveri dei pazienti.

In assenza di sistemi informatici funzionanti, il personale medico è invece costretto a utilizzare carta e penna.

I pazienti che necessitavano di cure sono stati indirizzati ad altri ospedali vicini quando appropriato, mentre anche gli interventi chirurgici maggiori sono stati rinviati.

"Questo attacco alla rete informatica dell'istituto rende per il momento inaccessibili tutti i software aziendali dell'ospedale, i sistemi di archiviazione (in particolare l'imaging medico) e il sistema informativo relativo ai ricoveri dei pazienti", ha dichiarato l'ospedale in un comunicato.

“L’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informativi (ANSSI) è stata rapidamente contattata dall’unità di crisi. Gli esperti sono stati incaricati da questa autorità di intervenire rapidamente”

L’Agenzia nazionale francese per la sicurezza informatica (ANSSI) è stata rapidamente informata dell’incidente e sta attualmente collaborando alle indagini.

Anche se non ancora confermato dall'ospedale, gli esperti di sicurezza ritengono che CHSF sia stato colpito da un ceppo del ransomware Ragnar Locker. Anche questo ceppo di ransomware è stato preso di mira DESFA, uno dei maggiori operatori greci di gas naturale, nei giorni scorsi.

Gli attacchi del gruppo ransomware Ragnar Locker sono diventati famosi per le loro tecniche che richiedono alle vittime di pagare una chiave di decrittazione per recuperare i loro file e minacciano di rilasciare al pubblico i dati rubati (o di venderli ad altri criminali informatici).

Al momento non è noto se l'ospedale sia disposto ad avviare o meno trattative con gli aggressori, o se sia esclusa la possibilità di pagare il riscatto.

L'ospedale ha affermato che l'attacco al momento non ha avuto alcun impatto sul funzionamento e sulla sicurezza dell'edificio stesso e che tutte le sue reti rimangono ancora operative.

La CHSF ha inoltre ringraziato il proprio personale e gli operatori ospedalieri per la loro rapida risposta all'incidente update ha pubblicato lunedì sul suo account Twitter ufficiale, sottolineando che la sicurezza dei suoi pazienti rimane una priorità assoluta.

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