Global Flash PMI e il ritorno dell'ottimismo degli investitori?

Global Flash PMI e il ritorno dell'ottimismo degli investitori?

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Al termine dell’ultimo incontro del WEF a Davos, molti leader si sono detti ottimisti sul fatto che il mondo avrebbe evitato la recessione. O almeno, se ci fosse una recessione, sarebbe breve e superficiale. Una parte sostanziale di quell’ottimismo si basava sull’aspettativa che la Cina si riprendesse, ora che stava eliminando le restrizioni covid.

L'incontro si è svolto subito dopo gli ultimi dati sul PIL della seconda economia mondiale, ben al di sopra delle aspettative. Ciò ha contribuito a compensare parte della negatività che ci si sarebbe aspettati quando gli Stati Uniti avessero riportato una crescita industriale più lenta del previsto. Sorge quindi la domanda: i principali investitori lo considerano il fondo? Oppure c'è un ulteriore svantaggio?

Cosa cercare

Uno degli indizi potrebbero essere i dati PMI, per vedere dove stanno andando le tendenze avanzate nell’economia. Negli ultimi mesi, la maggior parte delle principali economie hanno segnalato PMI inferiori al livello 50, che indicano una contrazione. Ma gli ultimi dati consensuali mostrano che l’indicatore potrebbe ricominciare a salire, soprattutto in Europa.

La capacità dell’Europa di tenere il passo con la domanda energetica ha contribuito ad aumentare l’ottimismo nell’economia condivisa, con le azioni che hanno toccato i massimi di 9 mesi. Se i PMI dovessero superare i 50, ciò potrebbe fornire ulteriore slancio all’idea che la BCE continuerà ad aumentare i tassi e a sostenere l’euro. Nel frattempo, se i PMI negli Stati Uniti dovessero mostrare un andamento simile a quello dei dati industriali, ciò potrebbe indebolire il biglietto verde.

Dati chiave:

Si prevede che il PMI manifatturiero australiano scenda a 49.5 da 50.2, entrando in contrazione per la prima volta dalla pandemia. Ciò nonostante le notizie di disgelo delle relazioni tra Canberra e Pechino che dovrebbero aumentare gli scambi. I servizi, d'altro canto, dovrebbero aumentare anche se restano in contrazione a 47.5 rispetto al 47.3 precedente.

Si prevede che il PMI manifatturiero francese migliorerà a 49.7, in aumento rispetto al 49.2 precedente. È solo marginalmente in contrazione. La Francia è la prima grande azienda dell’UE a presentare la relazione e potrebbe quindi dare il tono all’ottimismo se il risultato dovesse essere superiore alle aspettative. Si prevede che il PMI dei servizi faccia ancora meglio, attestandosi a 49.8, in aumento rispetto al precedente 49.5.

Si prevede che anche l’indice PMI manifatturiero tedesco migliorerà, pur rimanendo in condizioni peggiori rispetto a quello francese, a 47.8 rispetto al 47.1 precedente. I servizi, d'altro canto, dovrebbero tornare quasi ad espandersi a 49.6 rispetto al 49.2 precedente. Le ultime notizie sulle riserve energetiche tedesche sono state positive, ma negli ultimi giorni si è assistito a un clima freddo in Europa, che si prevede potrebbe continuare. In concomitanza con l'indagine PMI, ciò potrebbe smorzare l'ottimismo tra i dirigenti della più grande economia europea.

Si prevede che il PMI manifatturiero del Regno Unito registrerà un miglioramento marginale, pur rimanendo saldamente in contrazione a 45.5 rispetto al 45.3 precedente. I persistenti scioperi e le notizie che se ne prevedono ancora di più a febbraio hanno contribuito al pessimismo nel settore industriale. Si prevede invece che i servizi rimangano in contrazione al minimo indispensabile a 49.9.

Si prevede che il PMI manifatturiero statunitense rimarrà saldamente in contrazione a 46.2, invariato rispetto a dicembre. Si prevede che il PMI dei servizi mostri un miglioramento marginale a 45.0 rispetto al precedente 44.7. Un superamento delle aspettative rappresenterebbe una sorpresa ancora maggiore per i mercati, considerato il pessimismo degli altri dati.

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