Sette giganti della tecnologia AI - OpenAI, Microsoft, Google, Meta, Amazon, Anthropic e Inflection - si sono impegnati a contrassegnare i contenuti generati dall'IA. L'obiettivo è etichettare la provenienza di testo, video, audio e immagini generati dall'intelligenza artificiale, riducendo così il rischio di fuorviare gli utenti sulle origini del contenuto. Come afferma giustamente il blog di Google, "Nessuno di noi può ottenere l'intelligenza artificiale da solo".
I deepfake sono stati utilizzati in molti modi controversi, come la creazione di immagini false virali o la truffa di ingenti somme di denaro. La filigrana proposta, incorporata nel contenuto, potrebbe fungere da misura protettiva contro tale uso improprio. La Casa Bianca ritiene che questo "consentirà alla creatività con l'intelligenza artificiale di prosperare" mentre "riduce i pericoli di frode e inganno".
OpenAI e Google stanno guidando la carica. Google prevede inoltre di integrare i metadati (insieme ad altre tecniche innovative) per promuovere informazioni affidabili.
Questo impegno fa parte di uno sforzo più ampio per garantire una governance responsabile dell'IA. Le aziende tecnologiche si stanno impegnando a condurre test interni ed esterni sui sistemi di intelligenza artificiale, investire di più nella sicurezza informatica e condividere informazioni per ridurre i rischi di intelligenza artificiale. Come affermato da OpenAI, questi impegni sono un "passo importante per far avanzare una governance dell'IA significativa ed efficace, sia negli Stati Uniti che in tutto il mondo".
Tranne... LAMA 2 (vedi il mio saggio della domenica) è open source, così come dozzine di altri eccellenti modelli di intelligenza artificiale. Mentre apprezzo profondamente lo sforzo, queste filigrane saranno (nella migliore delle ipotesi) utili per identificare il prodotto di lavoro creato utilizzando i modelli di intelligenza artificiale della grande tecnologia. Nel peggiore dei casi, le filigrane saranno contraffatte per screditare il sistema e nessuno sarà in grado di dire cosa ha fatto cosa dopo il 2022/2023.
Nota dell'autore: Questo non è un post sponsorizzato. Sono l'autore di questo articolo ed esprime le mie opinioni. Non ricevo, né la mia azienda, un compenso per questo.
A PROPOSITO DI SHELLY PALMER
Shelly Palmer è professore di Advanced Media in Residence presso la SI Newhouse School of Public Communications della Syracuse University e CEO di The Palmer Group, uno studio di consulenza che aiuta le aziende Fortune 500 con tecnologia, media e marketing. Di nome La "Voce migliore nella tecnologia" di LinkedIn copre tecnologia e affari per Buona giornata New York, è un commentatore regolare della CNN e scrive un popolare blog aziendale quotidiano. Lui è un autore di bestsellere il creatore del famoso corso online gratuito, IA generativa per dirigenti. Seguire @shellypalmer o visitare il sito shellypalmer.com.
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- Fonte: Plato Data Intelligence: PlatoneDati